martedì 31 maggio 2011

La Partita del cuore: tanti fischi alla nazionale parlamentari

Ieri, come molti sanno, si è disputata a Parma la Partita del cuore, che ha visto schierate tre squadre: la nazionale italiana cantanti, la TELETHON team e la nazionale dei parlamentari.
Nonostante il clima di festa e solidarietà che ha accompagnato la manifestazione, lo  stesso  “accompagnamento”non si può dire che lo abbia avuto la squadra dei parlamentari, che ha ricevuto fischi da ogni parte, senza distinzioni tra uomini di destra o sinistra.
E allora viene da chiedersi il perché di tutto ciò: è solo una questione di sfiducia nei confronti della politica? Di belle parole che troppo spesso vengono dette e poi non concretizzate nei fatti? O c’è dell’altro? Magari una difficoltà di comunicazione tra le persone e la politica?
Questo mi ha riportato a quanto detto in aula durante l’ultima lezione del prof. Alfonso. Si parlava appunto della comunicazione politica, prendendo in esame i vari siti dei partiti e dei leader politici.
La situazione è risultata piuttosto imbarazzante: ad esempio è ancora attivo il sito di Alleanza Nazionale, sebbene il partito non esista più; nel sito del Pdl bisogna registrarsi per poter dialogare; in quella della Lega compare un’immagine un po’ troppo giovanile del leader Umberto Bossi, e viene sottolineato il fatto che se si vuole possiamo scrivere alla Lega,ma non è sicuro che riceveremmo risposta.
Il sito del Pd, invece, appena lo si apre mostra subito le immagini di Berlusconi, cosa che da una parte può essere fuorviante e dall’altra fa sì che l’attenzione venga spostata sul leader “antagonista”.
Per quanto riguarda i siti  dei leader politici, abbiamo visto come alcuni non ce l’abbiano proprio, ma si appoggiano solo a quelli dei loro partiti, ad esempio Bossi, ma anche quello di Bersani non può essere considerato come un vero e proprio sito personale, mentre Nichi Vendola, ad esempio, sebbene abbia un sito personale, in realtà manca un vero dialogo, perché i suoi post non sono commentabili.
A fronte di tutto ciò è facilmente comprensibile che vi sia un problema di comunicazione, soprattutto attraverso i mezzi che le nuove generazioni utilizzano.
Ma a questo punto mi chiedo:  è solo un problema di poca attenzione dei politici nei confronti dei giovani o siamo anche noi ragazzi, che invece di dare una svolta ( ad esempio iniziando a migliore questo genere di comunicazione) ce ne tiriamo completamente fuori?

martedì 24 maggio 2011

Sommersi dalle "notizie-spazzatura"

Nel corso dell’ultimo mese è accaduto praticamente di tutto, dalla tragedia di Fukushima alla guerra imperialista in terra di Libia, passando attraverso l’efferato assassinio di Vittorio Arrigoni, e ad un’altra morte, quella di Osama Bin Laden,poi gli sbarchi di massa dei profughi tunisini ed il continuo acuirsi della crisi economica di cui non s’intravvede la fine.  Questi sono solo alcuni degli avvenimenti più eclatanti fra quelli che meritano attenzione......
Tutti accadimenti balzati sulle prime pagine dei giornali e della TV, nel momento in cui la “notizia” poteva essere monetizzata in termini di lettori ed ascoltatori, ma prontamente accantonati non appena la stessa imponeva approfondimenti e riflessioni che avrebbero indotto l’opinione pubblica a porsi delle domande, a guardarsi intorno per domandarsi, ma abbiamo preso la strada giusta?
 Metri cubi e metri cubi di notizie spazzatura intorno alle quali catalizzare l’attenzione dei cittadini, indurli  in dispute senza fine imperniate sul nulla,  fuorviarli ricordando loro che in fondo non pensando troppo si vive più a lungo e soprattutto più felici.
Ed ecco  Fukushima e la guerra di Libia, sprofondare sempre più in basso sulle pagine dei giornali, fino a scomparire o rimanere relegati nei trafiletti “cartolina” per fare spazio al nuovo look delle showgirl, alle quotidiane esternazioni dei politici o ai fatti di cronaca che vengono triti e ritriti in ogni modo, più per colpire la parte emotiva delle persone che per dare la vera notizia.
E allora che fare? Come uscire da questo vortice? Come far capire a “chi comanda” che non sono solo le informazioni “usa e getta” ad interessarci?

giovedì 19 maggio 2011

I free press come antesignani dei giornali on-line

I giornali on-line si alimentano, qui in Italia, grazie agli introiti derivati dalla pubblicità. Ma già dei giornali cartacei avevano sperimentato questa forma: i cosiddetti free-press.
Eccone alcuni:
  • Metro
  • Leggo
  • City
  • E Polis
  • Il Sardegna
In meno di 10 anni, dal 1995 al 2005, questi quotidiani sono stati introdotti in quasi tutti i paesi europei, ed in altri paesi quali Stati Uniti d'America, Canada, Australia, in Sud America e Asia.
Al 2005 erano presenti quotidiani gratuiti in 36 nazioni; in due nazioni, Germania e Giappone, avevano cessato le pubblicazioni.
A livello mondiale (dati 2005) il leader del mercato, Metro, distribuisce quotidianamente 7 milioni di copie, gli altri editori 22 milioni di copie, per una lettura stimata quotidiana di almeno 45 milioni di persone.
Ma ad oggi, pare che la situazione stia cambiando. Probabilmente per l’enorme affluenza in rete dei giornali on-line, questi free press stanno notevolmente perdendo piede: alcuni di loro sono  falliti, ma sembra che comunque i principali giornali continuino ad essere letti.
A tal riguardo basta confrontare le stime dei dati di audipress del 2005 con quelli del 2011.

QUOTIDIANI FREE PRESS (stime del 2005)
CITY: 1.691 lettori.
LEGGO: 2.008 lettori.
METRO: 1.647 lettori.

Mentre le stime del 2011 riportano i seguenti dati:


QUOTIDIANI FREE PRESS
CITY
1.767
DNEWS
278
LEGGO
1.894
METRO
1.525

mercoledì 11 maggio 2011

La pubblicità su internet: i Banner.

Spesso quando apriamo una pagina web, come prima cosa compare un rettangolo che ci propina un prodotto o un servizio e che spesso  infastidisce  la corretta visualizzazione del sito che avevamo aperto. Questo rettangolo è il banner.
 La parola inglese banner significa bandiera, vessillo o striscione.
Il web banner o banner ad significa pubblicità fatta con l'uso di un banner, ed è generalmente un link. Questa espressione, erroneamente abbreviata in italiano in banner, è una delle forme pubblicitarie più diffuse su internet ed è una strategia di marketing
Molti banner si basano su sistemi a pagamento basati sul click-through rate. Quando l'azienda pubblicizzata rileva il numero di click effettuati sul banner, invia una somma di denaro all'ospitante  La funzione dei banner web è la medesima dei sistemi classici di promozione: informare gli utenti dell'esistenza di un prodotto o di un servizio e proporre le motivazioni per le quali l'utente dovrebbe acquistare il prodotto, ma i banner si differenziano per il fatto che i risultati della campagna pubblicitaria sono consultabili in tempo reale e possono essere rivolti ad un pubblico realmente interessato.
Proprio perchè spesso questi banner infastidiscono l’utente, poiché distraggono dal contenuto della pagina web e consumano parte della banda di connessione, le ultime versioni dei browser includono al loro interno plug-in in grado di bloccare la comparsa dei banner e dei pop-up all'interno dei siti web visitati. Un altro metodo per eliminare la presenza dei banner è quello di utilizzare un proxy server abilitato al blocco della pubblicità.
Questo strumento pubblicitario ha avuto una decisa evoluzione negli ultimi anni ed è sempre più considerato come complemento di campagne pubblicitarie più ampie. Recentemente sono stati istituiti anche diversi premi dedicati all'interno di concorsi pubblicitari.

martedì 3 maggio 2011

Le caratteristiche dei giornali on-line

Dunque il mondo del giornalismo, con l'avvento del giornalismo on-line, sta cambiando. é stato probabilmente (come già accennato nel post precedente) l'attacco alle torri gemelle a mettere ancora più in evidenza questo cambiamento, che ha portato a una rivalutazione del cosidetto lavoro al desk, che permette di sviscerare al meglio le fonti dalle quali le notizie provengono.
Ma 4 sono in particolare le caratteristiche del giornalismo on-line.

Tempestività. Il fatto che testi, video e audio siano costantemente
aggiornabili e non vincolati da palinsesti ha comportato una maggiore
flessibilità del mezzo, che si è dimostrata vincente nel campo
dell’informazione.
Interattività. Con Internet il lettore è coinvolto: non subisce
passivamente un flusso di informazioni come davanti alla televisione o
ascoltando la radio, ma partecipa alla selezione detun’offerta molto vasta, quali contenuti estrarre . L’utente on line segue  un suo percorso informativo grazie ai file di log, che tracciano e analizzano il traffico sui siti.

Ipertestualità. La fruizione di contenuti via Internet ha reso familiare l’ipertestualità multimediale. In questa nuova dimensione, il testo non è più solo o necessariamente scritto, o sonoro, o legato alle immagini. Con internet il testo ha acquisito una connotazione dinamica. Non esiste più un centro, ma il centro è inventato ogni volta dal lettore, che segue propri percorsi all’interno di ipertesti multimediali che consentono la fruizione con più linguaggi: video, audio, foto, grafica (si parla infatti di ipermedialità).
Personalizzazione. Le modalità di fruizione e di ricerca, di selezione e di impaginazione delle informazioni consentono un alto grado di personalizzazione. L’utente non ha più davanti a sé un prodotto rigido,freddo, già fissato nella sua architettura, ma un prodotto relativamente flessibile, adattabile e modificabile a seconda dei gusti ed esigenze propri.