Nel corso dell’ultimo mese è accaduto praticamente di tutto, dalla tragedia di Fukushima alla guerra imperialista in terra di Libia, passando attraverso l’efferato assassinio di Vittorio Arrigoni, e ad un’altra morte, quella di Osama Bin Laden,poi gli sbarchi di massa dei profughi tunisini ed il continuo acuirsi della crisi economica di cui non s’intravvede la fine. Questi sono solo alcuni degli avvenimenti più eclatanti fra quelli che meritano attenzione......
Tutti accadimenti balzati sulle prime pagine dei giornali e della TV, nel momento in cui la “notizia” poteva essere monetizzata in termini di lettori ed ascoltatori, ma prontamente accantonati non appena la stessa imponeva approfondimenti e riflessioni che avrebbero indotto l’opinione pubblica a porsi delle domande, a guardarsi intorno per domandarsi, ma abbiamo preso la strada giusta?
Metri cubi e metri cubi di notizie spazzatura intorno alle quali catalizzare l’attenzione dei cittadini, indurli in dispute senza fine imperniate sul nulla, fuorviarli ricordando loro che in fondo non pensando troppo si vive più a lungo e soprattutto più felici.
Ed ecco Fukushima e la guerra di Libia, sprofondare sempre più in basso sulle pagine dei giornali, fino a scomparire o rimanere relegati nei trafiletti “cartolina” per fare spazio al nuovo look delle showgirl, alle quotidiane esternazioni dei politici o ai fatti di cronaca che vengono triti e ritriti in ogni modo, più per colpire la parte emotiva delle persone che per dare la vera notizia.
E allora che fare? Come uscire da questo vortice? Come far capire a “chi comanda” che non sono solo le informazioni “usa e getta” ad interessarci?
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