Ieri, come molti sanno, si è disputata a Parma la Partita del cuore, che ha visto schierate tre squadre: la nazionale italiana cantanti, la TELETHON team e la nazionale dei parlamentari.
Nonostante il clima di festa e solidarietà che ha accompagnato la manifestazione, lo stesso “accompagnamento”non si può dire che lo abbia avuto la squadra dei parlamentari, che ha ricevuto fischi da ogni parte, senza distinzioni tra uomini di destra o sinistra.
E allora viene da chiedersi il perché di tutto ciò: è solo una questione di sfiducia nei confronti della politica? Di belle parole che troppo spesso vengono dette e poi non concretizzate nei fatti? O c’è dell’altro? Magari una difficoltà di comunicazione tra le persone e la politica?
Questo mi ha riportato a quanto detto in aula durante l’ultima lezione del prof. Alfonso. Si parlava appunto della comunicazione politica, prendendo in esame i vari siti dei partiti e dei leader politici.
La situazione è risultata piuttosto imbarazzante: ad esempio è ancora attivo il sito di Alleanza Nazionale, sebbene il partito non esista più; nel sito del Pdl bisogna registrarsi per poter dialogare; in quella della Lega compare un’immagine un po’ troppo giovanile del leader Umberto Bossi, e viene sottolineato il fatto che se si vuole possiamo scrivere alla Lega,ma non è sicuro che riceveremmo risposta.
Il sito del Pd, invece, appena lo si apre mostra subito le immagini di Berlusconi, cosa che da una parte può essere fuorviante e dall’altra fa sì che l’attenzione venga spostata sul leader “antagonista”.
Per quanto riguarda i siti dei leader politici, abbiamo visto come alcuni non ce l’abbiano proprio, ma si appoggiano solo a quelli dei loro partiti, ad esempio Bossi, ma anche quello di Bersani non può essere considerato come un vero e proprio sito personale, mentre Nichi Vendola, ad esempio, sebbene abbia un sito personale, in realtà manca un vero dialogo, perché i suoi post non sono commentabili.
A fronte di tutto ciò è facilmente comprensibile che vi sia un problema di comunicazione, soprattutto attraverso i mezzi che le nuove generazioni utilizzano.
Ma a questo punto mi chiedo: è solo un problema di poca attenzione dei politici nei confronti dei giovani o siamo anche noi ragazzi, che invece di dare una svolta ( ad esempio iniziando a migliore questo genere di comunicazione) ce ne tiriamo completamente fuori?
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